Importanza delle criptovalute che replicano le monete fiduciarie

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Perché le criptovalute hanno bisogno delle criptovalute che replicano le monete fiduciarie? Perché la potenziale scomparsa del Tether (criptovaluta che replica il valore del dollaro USA) ha pesato tanto duramente sul relativo mercato a fine gennaio/inizio febbraio 2018?

I trader che negoziano criptovalute garantiscono una certa liquidità su ogni piattaforma di scambio. Quando speculano sul rialzo di una criptovaluta, alla chiusura della loro posizione risulta molto utile disporre di una criptovaluta che replica una moneta fiduciaria. Perché? Perché le piattaforme di scambio non consentono di convertire direttamente gli importi in euro o dollari. Soltanto le piattaforme di acquisto offrono questa opzione, ma propongono tuttavia pochissime criptovalute da tradare.

criptovalute monete fiduciarie
Senza una criptovaluta che replica una moneta fiduciaria, i trader avrebbero sempre un’unica soluzione per riconvertire i propri fondi: rivendere le criptovalute in cambio di Bitcoin o Ethereum, quindi trasferire questi ultimi sulla piattaforma di acquisto e rivenderli in cambio di dollari o euro.

Questa soluzione si rivela molto/troppo lunga per i trader attivi. Ogni trasferimento fa perdere tempo prezioso al trader, che non sarà sufficientemente reattivo per sfruttare un’opportunità di acquisto di una altcoin sulla sua piattaforma di scambio. Perché? Perché per disporre di tali fondi sulla piattaforma di scambio, il trader dovrà ripetere tutta la procedura di trasferimento, ossia acquistare Bitcoin sulla piattaforma di acquisto, trasferirli verso la piattaforma di scambio e infine acquistare la criptovaluta che desidera.

Per quanto le piattaforme di scambio non permettano di scambiare tutte le criptovalute direttamente contro una criptovaluta che replica una moneta fiduciaria, in genere consentono di scambiare Bitcoin o Ethereum contro tale criptovaluta. Pertanto, il trader può rapidamente uscire dalla posizione in cambio di Bitcoin e rivendere gli stessi ricevendo la criptovaluta che replica una moneta fiduciaria (senza dover trasferire fondi all’esterno della piattaforma di scambio).

Facciamo un esempio:
Immaginate una piattaforma di scambio che propone le seguenti coppie: NEO/BTC e BTC/USDT dove l’USDT è la criptovaluta che replica il dollaro USA a parità (1 USDT = 1 USD)

Un trader ha acquistato dei NEO ma desidera liquidare rapidamente la sua posizione. Venderà i NEO in cambio di BTC, quindi acquisterà USDT con tali BTC. NB: se la piattaforma gli avesse permesso di tradare la coppia NEO/USDT, sarebbe stata necessaria un’unica operazione per convertire i fondi in USDT.

Se la sua piattaforma di scambio non propone l’USDT (Tether), questo trader si vede costretto a trasferire i propri BTC a una piattaforma di acquisto, per poi convertirli in euro o dollari USA.

E una volta effettuata la vendita di NEO, è accettabile restare con dei Bitcoin sulla piattaforma di scambio? La risposta è no. Il trader si ritroverebbe a speculare sul Bitcoin, che continua a fluttuare rispetto all’euro e al dollaro USA.

Conclusione
Senza una criptovaluta che replica una moneta fiduciaria, i volumi di scambio delle criptovalute sulle relative piattaforme rischiano di diminuire notevolmente, causando un crollo del prezzo di tutte le monete virtuali negoziabili.

In assenza di un criptovaluta che replica una moneta fiduciaria, l’unica soluzione per le piattaforme di scambio sarebbe quella di proporre (finalmente) lo scambio diretto in euro o dollari USA. Ma diventerebbero in tal caso delle piattaforme di acquisto (soggette a una vigilanza molto più rigorosa).

Promemoria: non sapete qual è la differenza tra piattaforma di scambio e acquisto di criptovalute? Vi invito a consultare questo articolo: TUTORIAL: come acquistare e scambiare criptovalute.

Perché le criptovalute che replicano una moneta fiduciaria a parità avranno difficoltà a sopravvivere?

Per assicurare la parità con una moneta fiduciaria, la criptovaluta deve normalmente disporre sul proprio conto bancario di una somma, denominata nella valuta fiduciaria che replica, pari alla sua capitalizzazione.

In parole povere, il Tether che replica il dollaro USA presenta attualmente una capitalizzazione di 2 miliardi di dollari USA. Pertanto, questa criptovaluta dovrebbe disporre di 2 miliardi di USD sul proprio conto bancario (qualora tutti i detentori di Tether intendano riconvertire nello stesso momento la criptovaluta in dollari USA).

Problema: più viene utilizzata una criptovaluta che replica una moneta fiduciaria, maggiore è la sua capitalizzazione e più alti risulteranno i fondi nella moneta fiduciaria di cui deve disporre. Questo è esattamente il problema che ha interessato il Tether (USDT): la sua capitalizzazione è passata, nel giro di pochi mesi, da 100 milioni a 2 miliardi di dollari.

Se la criptovaluta non riesce più a “mettere da parte” (destinare a riserva) un importo sufficiente della moneta fiduciaria, non garantisce più la propria solvibilità di cambio e rischia di esplodere in qualsiasi momento. E questo senza contare le controversie legali con le agenzie di vigilanza dei mercati.

Per le criptovalute che replicano una moneta fiduciaria esiste un’unica soluzione: applicare commissioni enormi per ciascuna transazione, accumulare un importo sufficientemente elevato e garantire, in tal modo, fondi disponibili sufficienti nella moneta fiduciaria. Tuttavia, a quel punto il loro utilizzo risulterebbe molto meno interessante.



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