Confronto tra titoli ciclici e titoli difensivi

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Per creare un portafoglio azionario in borsa, è necessario conoscere la differenza tra titoli ciclici e titoli difensivi. Una buona diversificazione del portafoglio azionario consente di ridurre il rischio sui mercati borsistici. Per scegliere correttamente le azioni in borsa, occorre esaminare il proprio profilo di investitore e il livello di avversione al rischio.
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Titoli ciclici



Un titolo ciclico è un titolo fortemente correlato all’attività economica, alla congiuntura. I titoli ciclici sono i principali beneficiari nei periodi di ripresa ed espansione. I loro corsi di borsa risulteranno in netto aumento.

Al contrario, nei periodi di rallentamento economico e recessione, i titoli ciclici sono i primi a perdere terreno. Le attività delle aziende calano sensibilmente e questo si ripercuote negativamente sul loro corso di borsa. Questi titoli potrebbero letteralmente crollare.

I titoli ciclici riuniscono le aziende nei seguenti settori di attività: bancario, edilizia e materiali di costruzione, automobilistico, beni e servizi industriali, articoli per la casa e la cura personale, media e intrattenimento, tecnologia, distribuzione (apparecchiature, tessuti, ecc.), viaggi e tempo libero, metallurgia e minerario.

In periodi di crisi, ad esempio, è chiaro che verrà costruito un minor numero di nuovi edifici. Infatti, il reddito delle famiglie diminuisce e il posto di lavoro risulta meno sicuro. Pertanto verrà posticipato l’acquisto di un appartamento in attesa di condizioni più favorevoli. Si assisterà, di conseguenza, a una riduzione degli ordini e del fatturato per le aziende attive nel settore dell’edilizia e opere pubbliche. L’impatto negativo sul corso di borsa è immediato.

Questi titoli ciclici sovraperformeranno gli indici di borsa in periodi di espansione e ripresa (rialzo dei mercati), ma sottoperformeranno questi ultimi in periodi di surriscaldamento e recessione (ribasso dei mercati).

Titoli difensivi



Un titolo difensivo è un titolo poco correlato all’attività economica, alla congiuntura. Spesso si dice che questi titoli non conoscano alcuna crisi. In periodi di surriscaldamento e recessione, i titoli difensivi resteranno solidi. L’impatto sulla loro attività è limitato e il relativo corso di borsa è pertanto più stabile.

In un periodo di ripresa o espansione, l’attività delle aziende difensive aumenterà, seppur in modo molto contenuto. Beneficeranno quindi dei momenti di euforia sui mercati ma in misura limitata.

I titoli difensivi riuniscono le aziende nei seguenti settori di attività: agroalimentare, sanità, petrolio e gas, chimica, assicurazione, servizi alle collettività e telecomunicazioni.


Prendiamo ad esempio il settore sanitario. In periodi di crisi, le famiglie continueranno a richiedere prodotti e servizi sanitari. Il fatturato delle aziende attive in questo settore è relativamente stabile e il corso dei titoli resta quindi pressoché invariato.

Questi titoli difensivi sottoperformeranno pertanto gli indici di borsa in periodi di espansione e ripresa (rialzo dei mercati), ma sovraperformeranno questi ultimi in periodi di rallentamento e recessione (ribasso dei mercati).

Una classificazione talvolta complessa



Classificare un’azienda come titolo ciclico o difensivo è un’operazione talvolta complessa. Infatti, all’interno di uno stesso settore d’attività coesistono aziende cicliche e difensive. I prodotti di lusso ne sono un esempio. Si tratta di beni di consumo e, pertanto, dovrebbero essere sensibili alla congiuntura. Tuttavia, le aziende specializzate nel lusso (ad esempio LVMH) sono riuscite a superare la crisi senza grossi patemi, grazie al loro sviluppo nei Paesi emergenti. Pertanto, le aziende del lusso potrebbero essere considerate dei titoli difensivi, in quanto non sono state penalizzate in modo significativo dalla negativa congiuntura economica.

Al contrario, nel settore agroalimentare, considerato come difensivo, l’impatto della crisi si è fatto duramente sentire su molte aziende. Occorre operare una distinzione tra distributori e fornitori. I distributori evidenziano in genere una buona tenuta, mentre i fornitori sono stati particolarmente colpiti dalla congiuntura negativa. Di conseguenza, sono andati persi molti posti di lavoro e sono stati addirittura chiusi degli stabilimenti produttivi. Tra le cause si annoverano l’aumento del costo delle materie prime e la pressione sempre maggiore esercitata sui margini dai grandi gruppi di distribuzione.

Lo stesso vale per il settore dei servizi alle collettività (settore difensivo) che è stato sensibilmente penalizzato dalla crisi, in seguito all’esplosione del debito sovrano.

Pertanto, i titoli vengono classificati uno a uno in ciclici o difensivi, anche se esistono delle tendenze generali a livello dei settori di attività nel loro complesso. Inoltre, l’evolversi delle diverse variabili economiche influisce su alcuni settori di attività, che possono passare da difensivi a ciclici e viceversa.

Diversificazione del portafoglio di borsa



Per investire efficacemente in borsa, è necessario diversificare i propri investimenti. Questo consente infatti di ridurre il rischio. Se avete un orizzonte d’investimento a lungo termine, dovete quindi includere nel portafoglio di borsa sia dei titoli difensivi che ciclici. Più è basso il vostro livello di avversione al rischio e più è consigliabile acquistare titoli ciclici. Per una corretta diversificazione del portafoglio di borsa, dovete inoltre optare per molteplici settori di attività e regioni geografiche.

Se il vostro orizzonte d’investimento è a medio termine (investitore più attivo), dovete tenere conto della congiuntura economica. L’economia è in fase di surriscaldamento, recessione, ripresa o espansione? In presenza di un periodo di surriscaldamento o recessione, dovete preferire i titoli difensivi. Al contrario, in periodi di ripresa ed espansione, i titoli ciclici sono più interessanti.

Selezione dei titoli



Esistono due metodi per scegliere azioni in borsa:

- Approccio macroeconomico (cosiddetto approccio discendente o top down):

Questo approccio consiste nell’esaminare l’economia nel suo complesso. È pertanto necessario identificare quale fase sta attraversando l’economia (ripresa, espansione, surriscaldamento o recessione). In base alla vostra analisi, potrete orientarvi verso i settori economici adeguati. In seguito, selezionerete i titoli più solidi all’interno dei settori di attività identificati. Questo approccio macroeconomico richiede conoscenze dell’economia in generale.

- Approccio microeconomico (cosiddetto approccio ascendente o bottom up):
Questo approccio consiste nell’esaminare, in via prioritaria, i vari titoli per identificare le occasioni del momento. Verranno pertanto analizzati in maggiore dettaglio i fondamentali dell’azienda piuttosto che lo stato generale dell’economia. Dopo aver selezionato i titoli, fate attenzione al settore di attività di appartenenza per effettuare un’accurata diversificazione. Questo approccio microeconomico richiede conoscenze di analisi finanziaria.

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