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Amundi rafforza la sua leadership europea con l'acquisizione di Pioneer Investments da UniCredit

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COMUNICATO STAMPA

Parigi, 12 dicembre 2016

 

Amundi rafforza la sua leadership europea con l'acquisizione di Pioneer Investments da UniCredit

 

Amundi annuncia di aver siglato un accordo vincolante con UniCredit, finalizzato all'acquisizione di Pioneer Investments, per un importo in contanti pari a 3,545 miliardi di euro. L'operazione prevede la creazione di una partnership strategica di lungo periodo fra Amundi e UniCredit per la distribuzione di prodotti di risparmio gestito.

 

Pioneer Investments è una società di asset management di scala mondiale con un profilo geografico e una tipologia di business fortemente complementari rispetto ad Amundi. Con masse gestite pari a 222[1] miliardi di euro, di cui la gran parte afferenti ad attivi retail, Pioneer Investments vanta un'identità unica con una collaudata expertise globale nella gestione di prodotti di investimento.

 

Questa acquisizione, di portata evolutiva, rafforzerà in misura significativa il progetto industriale di Amundi, consoliderà la sua posizione di leader europeo nell'asset management, creando l'ottavo asset manager a livello globale con masse in gestione pari a 1.2761 miliardi di euro e consentirà inoltre ad Amundi di:

 

- Consolidare la propria leadership nei mercati chiave europei. L'entità risultante dall'integrazione sarà n° 1 in Francia, fra le prime 3 SGR in Italia e in Austria e con un importante posizionamento in Germania. L'Italia diventerà il secondo mercato domestico di Amundi, con masse in gestione pari a 160 miliardi di euro e Milano diventerà uno degli hub di investimento del Gruppo. L'organico a Milano è quindi destinato a crescere in misura significativa.

 

- Beneficiare di una piattaforma gestionale e distributiva negli Stati Uniti di primaria importanza.

 

- Rafforzare la propria leadership nel servizio alle reti retail e migliorare il mix di clientela, aumentando il peso dei clienti retail a più alto margine che, dopo l'operazione, passeranno dall'attuale 27% al 35%. La partnership con UniCredit, sancita da un accordo decennale di distribuzione per l'Italia, la Germania e l'Austria, consentirà ad Amundi di rafforzare ulteriormente la propria posizione quale fornitore di riferimento di soluzioni di risparmio per la clientela retail in Europa. Allo stesso modo, le reti UniCredit beneficeranno dell'esperienza di Amundi che consiste nel combinare una piattaforma industriale con un approccio locale e personalizzato, in modo da massimizzare il valore per entrambi i partner.

 

- Ampliare la propria clientela istituzionale, grazie all'accresciuta presenza in Europa e a un maggior numero di expertise di prodotto.

 

- Potenziare e diversificare la propria offerta globale di prodotti. Pioneer rafforzerà il know-how di Amundi in varie classi di attivo, quali l'azionario europeo, statunitense e dei mercati emergenti, il multi-asset e il reddito fisso USA. I clienti retail e private banking di Pioneer e UniCredit potranno contare su servizi personalizzati e di riconosciuta qualità offerti da Amundi, quali le strategie Smart Beta, gli ETF, gli asset reali e alternativi, le soluzioni strutturate e garantite, le gestioni patrimoniali personalizzate, il reddito fisso e l'azionario globali e i fondi monetari.

 

L'operazione dovrebbe tradursi in una significativa creazione di valore per gli azionisti Amundi, grazie al considerevole potenziale legato alle sinergie. L'acquisizione è in linea con quanto annunciato da Amundi al momento dell'IPO in merito al proprio approccio disciplinato nell'utilizzo del capitale disponibile.

 

L'operazione dovrebbe produrre su base annuale sinergie ante imposte  per circa 180 milioni di euro, a pieno regime entro 3 anni: circa 150 milioni di euro di sinergie di costi dovrebbero essere realizzate grazie all'unificazione delle piattaforme di investimento, all'ottimizzazione dei servizi IT e alla razionalizzazione dei costi amministrativi e di back-office; 30 milioni di euro in sinergie nei ricavi sono attesi dal potenziale cross selling e da altre forme di ottimizzazione dei ricavi (brokeraggio.)[2]. I costi totali di integrazione sono stimati a circa 190 milioni di euro ante imposte e dovrebbero essere realizzati nel 2017 e 2018.

 

L'acquisizione di Pioneer dovrebbe generare un aumento dell'utile per azione (cd. Earning Per Share) di Amundi di circa il 30%[3], contabilizzando l'effetto su base annuale delle sinergie ed escludendo i costi di ristrutturazione. Il ritorno sull'investimento (cd. Return on Investment)[4] dell'acquisizione entro tre anni è in linea con il target di Amundi del 10%.

 

Il prezzo pagato per l'acquisizione è pari a3,545 miliardi di euro. Il patrimonio netto tangibile di Pioneer Investments, all'atto del perfezionamento dell'operazione, sarà pari a circa 500 milioni di euro, superiore di 300 milioni di euro rispetto a quanto stabilito dalla regolamentazione. L'operazione sarà finanziata da capitale disponibile per circa 1,5 miliardi di euro, da un aumento di capitale di circa 1,4 miliardi di euro (attraverso l'emissione di diritti di opzione) e 0,6 miliardi di euro di debito senior e subordinato. L'aumento di capitale sarà lanciato nel primo semestre 2017 e sarà sottoscritto dal Gruppo Crédit Agricole che sosterrà l'offerta e conserverà una quota pro forma minima del 66,7%.

 

L'operazione, che è stata approvata dai Consigli di Amministrazione di Amundi e UniCredit, è soggetta alle abituali condizioni di closing e all'approvazione delle autorità regolamentari e antitrust. La conclusione dell'operazione dovrebbe avvenire nella prima metà del 2017.

 

Commentando l'acquisizione, Xavier Musca, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Amundi, ha affermato: "Questa operazione è perfettamente in linea con la strategia di acquisizione selettiva annunciata al momento dell'IPO: Pioneer Investments rafforzerà l'expertise di prodotto di Amundi, amplierà i suoi canali e reti di distribuzione e genererà sinergie significative. L'operazione conferma il posizionamento evidente di Amundi quale leader europeo dell'asset management, per dimensioni e redditività".

 

Commentando l'acquisizione, Yves Perrier, Chief Executive Officer di Amundi, ha aggiunto: "L'acquisizione di Pioneer Investments è un importante passo in avanti per consolidare la posizione di Amundi quale leader europeo dell'asset management. Questa acquisizione rafforzerà il modello industriale di Amundi e porterà benefici ai nostri clienti, generando al tempo stesso valore significativo per i nostri azionisti. Pioneer Investments è un asset manager di scala mondiale, con un profilo di business e geografico altamente complementare. In Amundi siamo tutti entusiasti all'idea di poter accogliere presto i nostri nuovi colleghi che entreranno a far parte di un gruppo leader dell'asset management, totalmente dedicato al servizio dei propri clienti retail e istituzionali".

 

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Sul sito Amundi http://about.amundi.com è disponibile una presentazione

 

Goldman Sachs International, Mediobanca e Crédit Agricole CIB hanno svolto il ruolo di consulenti finanziari in questa operazione. Cleary Gottlieb Steen & Hamilton e Veil Jourde hanno operato in qualità di consulenti legali.

 

 

A proposito di Pioneer

Pioneer è un leader globale dell'asset management con una presenza in 27 paesi e un team di comprovata esperienza composto da circa 1.900 dipendenti. Pioneer è noto a livello internazionale come uno dei leader nella gestione fixed income con ogni tipo di strategie ed è dotato di forti capacità di gestione nel multi-asset e nell'azionario europeo, statunitense e globale. Al 30 settembre 2016, le masse gestite da Pioneer ammontavano a 222 miliardi di euro[5], ugualmente ripartite tra distribuzione diretta tramite UniCredit (circa 5.350 filiali in Italia, Austria, Germania e Unione Europea), e intermediari e clienti istituzionali su scala globale. Nel 2015, Pioneer ha registrato ricavi netti per 875 milioni di euro, un EBITDA di 327 milioni di euro e un utile netto di 227[6] milioni di euro su base normalizzata.

 

A proposito di Amundi

Quotato in borsa da novembre 2015, Amundi è il più importante asset manager europeo per masse gestite (cd. AUM)*, con oltre 1.000 miliardi di euro in gestione a livello mondiale. Con sede a Parigi e sei centri di gestione operanti nelle principali piazze finanziarie internazionali, Amundi ha conquistato la fiducia dei propri clienti grazie alle competenze approfondite nella ricerca e all'esperienza di mercato. Amundi è il partner di fiducia di 100 milioni di clienti privati, di 1.000 clienti istituzionali e di 1.000 distributori in oltre 30 paesi, per i quali sviluppa prodotti e servizi innovativi e performanti, adatti alle loro esigenze e ai loro specifici profili di rischio.

Per ulteriori informazioni o per trovare il team Amundi più vicino visita il sito www.amundi.com.

 

Dati riferiti al perimetro di Amundi al 30 settembre 2016 - (*) Il maggiore asset manager europeo per totale di masse in gestione (AUM) - Fonte IPE "Top 400 asset managers" pubblicato in giugno 2016 e basato sugli AUM a dicembre 2015. Tutti gli AUM sono stati ricalcolati da Amundi escludendo gli asset manager con capogruppo al di fuori dell'Europa continentale.

 

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Il presente comunicato stampa e le informazioni in esso contenute non costituiscono un'offerta di vendita o di acquisto o una sollecitazione di un'offerta di vendita o di acquisto di titoli Amundi.

Nessuna comunicazione o informazione relativa al previsto aumento di capitale potrà essere distribuita al pubblico in qualsiasi giurisdizione in cui è richiesta una registrazione o un'approvazione. Nessuna azione è stata (o sarà) intrapresa in qualsiasi giurisdizione al di fuori della Francia in cui tale registrazione o approvazione fosse richiesta. In determinate giurisdizioni, la sottoscrizione o l'acquisto di titoli Amundi potrà essere soggetta a restrizioni legali o statutarie. Amundi declina ogni responsabilità per qualsiasi violazione da parte di chiunque di tali restrizioni. La distribuzione del presente comunicato stampa in determinate giurisdizioni potrà essere limitata dalla legislazione vigente. Il presente comunicato stampa non costituisce un'offerta alla vendita di titoli.

 

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Rispetto a ciascun Stato Membro dello Spazio Economico Europeo diverso dalla Francia che abbia implementato la Direttiva del Prospetto (lo "Stato Membro"), nessuna azione è stata o sarà intrapresa per proporre al pubblico un'offerta di titoli tale da richiedere la pubblicazione di un prospetto in qualsiasi Stato Membro. Di conseguenza, i titoli di Amundi potranno essere offerti negli Stati Membri solo (i) a investitori qualificati, secondo la definizione contenuta nella Direttiva del Prospetto; o (ii) in ogni altra circostanza che non richieda ad Amundi di pubblicare un prospetto così come previsto nell'Articolo 3(2) della Direttiva del Prospetto.

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La presente restrizione alla vendita si applica in aggiunta a qualsiasi altra restrizione alla vendita eventualmente applicabile negli Stati Membri che hanno implementato la Direttiva del Prospetto.

 

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Il presente comunicato stampa non costituisce un'offerta o un invito a vendere o ad acquistare, o una qualsiasi sollecitazione di offerta di acquisto o di sottoscrizione di titoli Amundi negli Stati Uniti d'America. I titoli non possono essere offerti, sottoscritti o venduti negli Stati Uniti d'America in assenza di debita registrazione ai sensi dell'U.S. Securities Act of 1933 e successive modifiche ("U.S. Securities Act"), eccetto in caso di un'esenzione da, o di transazione non soggetta a, tali requisiti di registrazione. I titoli di Amundi non sono stati e non saranno registrati ai sensi dell'U.S. Securities Act e Amundi non intende lanciare un'offerta pubblica relativa ai propri titoli negli Stati Uniti d'America.

 

Comunicazioni prospettiche

Il presente comunicato stampa include informazioni sugli obiettivi del Gruppo e comunicazioni prospettiche. Tali anticipazioni e previsioni sono talvolta contraddistinte dell'uso del futuro o del condizionale, nonché da termini come "ritenere", "credere", "avere come obiettivo", "intendere", "prevedere", "provocare", "dovrebbe" e altre espressioni simili. Va sottolineato che la realizzazione di tali obiettivi, anticipazioni e previsioni dipende da circostanze e fatti che si verificheranno nel futuro. Le anticipazioni, previsioni e informazioni sugli obiettivi potranno essere influenzate da rischi noti e ignoti, incertezze ed altri fattori che potranno alterare in misura significativa i risultati, le performance e le realizzazioni future, progettate o attese dalla Società. Tali fattori possono includere cambiamenti della situazione economica e commerciale, delle regolamentazioni vigenti e dei fattori di rischio descritti nel Documento di Registrazione di Amundi (sezione 5.2) registrato presso l'AMF con il numero R.16-025, in data 20 aprile 2016.



[1] Al 30 settembre 2016, escludendo dal perimetro 4 miliardi di euro di masse gestite in Polonia.

 

[2]  40 milioni di euro di sinergie di ricavo addizionali sono già state individuate e non integrate.

[3] Aumento dell'EPS calcolato sull'EPS 2017, ipotizzando un effetto sull'intero anno di sinergie ante imposte pari a circa 180 milioni di euro, al netto della svalutazione dell'avviamento e dei costi di integrazione.

[4] Al netto dell'impatto dell'ammortamento dell'avviamento e dei costi di integrazione; incluso l'effetto delle sinergie sull'intero anno.

[5] Al 30 settembre 2016 ed escludendo la Polonia dal perimetro di attività.

[6] Su base normalizzata.




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Source: Amundi via Globenewswire

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